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Iniziamo con un’affermazione piuttosto scontata: quando le persone sono soddisfatte e si sentono valorizzate, lavorano meglio. La produttività sale, la reputazione dell’azienda migliora e il clima che si respira tra gli uffici è positivo.

Questo non avviene quando le stesse persone hanno poca motivazione: le deadline non vengono rispettate, si creano malumori tra i colleghi e tutti sembrano non vedere l’ora di tornare a casa. Molto probabilmente questa seconda categoria di lavoratori sta provando una Employee Experience poco soddisfacente. Ma di cosa si tratta?

Con il termine Employee Experience (EX) racchiudiamo tutto ciò che il lavoratore esperisce e osserva in azienda, dalla comodità degli arredi agli strumenti tecnologici a disposizione, dalla remunerazione alle interazioni che ha con colleghi e manager.

Ognuno di questi fattori ha conseguenze sull’esperienza della persona in termini di motivazione, di obiettivi personali e professionali, di soddisfazione e di produttività.

Migliorare la Employee Experience è una scelta strategica di lungo termine, che ha conseguenze positive sull’efficienza aziendale e sull’attrattività verso nuovi talenti.

5 modi per migliorare la Employee Experience

Prima di iniziare questa lista di consigli è necessaria una premessa: una remunerazione adeguata e competitiva è il primo passo per mantenere in azienda collaboratori validi. Spesso però questo non basta: ecco alcune azioni utili per rendere più positiva l’esperienza dei lavoratori.

1.   Progettare l’ufficio con attenzione all’ergonomia e alla comodità

Il design è importante, ma quando si lavora alla scrivania per molte ore al giorno è necessario avere a disposizione una workstation di qualità. Questo significa potersi avvalere (almeno) di una seduta ergonomica e regolabile, di un tavolo sufficientemente spazioso e di un’illuminazione adeguata.

Ma non basta: aree lounge e spazi condivisi multi-funzione sono ormai una realtà in tantissime aziende. In questi ambienti devono essere presenti divani comodi, sedute lounge e aree dedicate a breve riunioni informali.

2.   Implementare la flessibilità

In questi anni si parla sempre più spesso di smart working, di lavoro agile e di lavoro ibrido: non esiste però un modello efficace al 100% per ogni azienda. Quello che è invece comune a tutti è la necessità di concedere maggior flessibilità alle persone, nei limiti degli obiettivi condivisi.

3.   Promuovere diversità e inclusione nella cultura aziendale

Molte persone si sentono costrette a nascondere la propria identità (es. orientamento sessuale o religioso) quando si trovano al lavoro, per la paura di non essere accettate. Questi lavoratori non vivono sicuramente un’ottima Employee Experience.

Esistono molti modi per rendere il luogo di lavoro più attento alla diversità e inclusivo: ne abbiamo parlato in questo articolo.

4.   Migliorare le politiche di onboarding

La Employee Experience inizia con l’ingresso in azienda: è necessario creare delle basi positive già da questo momento. Come? Promuovendo dei momenti di socializzazione con i nuovi arrivati, attraverso 1-to-1 regolari con i manager oppure con la creazione di un programma di mentorship.

5.   Dare spazio alla crescita

La soddisfazione deriva anche da un miglioramento dal punto di vista professionale. Questa crescita, soprattutto in termini di skills, non può avvenire solo nel tempo libero, ma deve arrivare anche dall’azienda stessa. I corsi di formazione sono un ottimo punto di partenza!

 

Esiste ovviamente una moltitudine di modi per migliorare la vita lavorativa dei collaboratori, ma come sempre non ci troviamo in una situazione one-size-fits-all. L’ascolto delle persone e delle loro esigenze è il primo passo per creare la strategia più efficace!

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