Ogni azienda è una comunità: con i suoi spazi, ruoli e relazioni.

In molti casi, per una semplice questione di orari, il tempo che trascorriamo con i colleghi in ufficio o in telelavoro è addirittura maggiore di quello che dedichiamo alla famiglia e agli amici.

Come una comunità, anche l’azienda funziona bene quando le persone lavorano in armonia, gli obiettivi personali e di gruppo non sono in conflitto e tutti hanno voglia di dare un apporto in più.

La Cittadinanza Organizzativa e il Citizenship Crafting

La similitudine tra società e azienda è un argomento molto dibattuto, tra cui un’importante analisi pubblicata dall’American Psychological Association, spiega come la voglia di mettersi in gioco e di “fare il passo in più” guidi ampiamente al successo di un’organizzazione.

Aiutare i colleghi, proporsi per progetti speciali, fare straordinari o contribuire con nuove idee: tutte queste azioni virtuose fanno parte dei comportamenti di Cittadinanza Organizzativa, solitamente indicati dalla semplice sigla OCB, acronimo di Organizational Citizenship Behaviours.

Le persone iniziano ad agire in questo modo quando si instaura una buona relazione reciproca e si sentono parte integrante del gruppo: il risultato è un miglioramento della fiducia tra i membri del team, con ricadute positive sulla produttività dello stesso, come abbiamo già descritto in un recente articolo.

La chiave di questo circolo virtuoso è una spinta che arriva da sé stessi e non da una pressione altrui, altrimenti l’incombenza può diventare fonte di stress e di risentimento.

Secondo la psicologia è qui che deve entrare in gioco il Citizenship Crafting, una sorta di “creazione del cittadino” con due attori: il collaboratore e il suo manager.

Da un lato, ogni collaboratore può seguire le proprie aspirazioni, nel limite delle sue mansioni, per migliorare il proprio lavoro e dare un apporto positivo alle persone che gli sono vicine. Dall’altro, il ruolo del manager è quello di far crescere e coinvolgere il collaboratore in base ai suoi punti di forza, senza imporre attività extra-lavorative che si scontrino con il carattere della persona.

Qualche esempio? Per una persona timida è più semplice proporsi per la scrittura di una relazione piuttosto che speaker in un convegno. Per un commerciale, abituato a essere sempre a contatto con la gente, potrebbe essere più indicato un progetto di coaching che elaborare lunghe analisi davanti a uno schermo.

Uno spunto per i manager: come motivare il team

Il Citizenship Crafting è un lavoro uno-a-uno, che richiede del tempo e soprattutto una buona conoscenza del collaboratore.

Esistono però delle azioni che possono aiutare i manager a motivare il proprio team, partendo anche dal proprio comportamento. Ecco alcuni consigli:

  1. Comunica in modo chiaro, diretto ed efficace
    La chiave di successo è proprio questa.
    Fornisci sempre un feedback, sia esso positivo o negativo. La trasparenza crea un clima di fiducia e dimostra attenzione da parte del manager verso il lavoro del suo team.
    Scegli accuratamente le parole, così da non dare adito a interpretazioni ed eventuali malcontenti: essere un leader significa riconoscere chi si ha di fronte e utilizzare il giusto linguaggio per target e situazione.
  2. Condividi obiettivi e risultati
    La linea guida di un’azienda non è una prerogativa dei “piani alti”. Mostrare il possibile futuro e dare feedback costanti sui risultati può diventare la giusta motivazione per un collaboratore temporaneamente svogliato. Assicurati che tutti capiscano l’impatto e l’importanza che il loro impiego ha sugli obiettivi finali dell’impresa. Probabilmente, ti sorprenderai nello scoprire che non ci pensano nemmeno. Per avere una marcia in più, la persona deve sentirsi come se fosse un pezzo insostituibile del motore.
  3. Diventa una fonte d’ispirazione
    Non significa assumere il ruolo di eroe ma essere in prima linea nell’adottare alcuni comportamenti virtuosi di cui abbiamo appena parlato. Mettiti in gioco proponendo nuove idee, coltiva la tua formazione costantemente e dai una mano quando è necessario.
  4. Bilancia gioco e serietà
    Comportamenti troppo rigidi possono creare un clima ostile, mentre altri troppo giocosi rischiano di ledere l’autorità. Ogni momento richiede il giusto atteggiamento: l’entusiasmo arriva con il divertimento ma anche con la giusta struttura di regole.
  5. Gestisci efficacemente il tempo
    Il tuo e quello dei tuoi collaboratori. Deadline troppo ravvicinate o troppo dilazionate possono far perdere di vista l’obiettivo finale e in casi estremi portare a problemi di burnout o di blocco creativo.
  6. Coltiva i talenti
    Un buon manager è come un allenatore: deve spronare i propri collaboratori e accompagnarli nel percorso che li motiverà a dare di più. Trovare un leader nel tuo gruppo ti porterà ad avere un ulteriore alleato nel motivare il team!
  7. Crea un ambiente confortevole
    Fai in modo che l’ambiente lavorativo sia sereno, confortevole, pulito e allegro. Immagina un gruppo di persone che lavora in un ufficio composto da spazi grigi, sedute scomode, scrivanie inadeguate o una macchina del caffè che non funziona. Tutto ciò può essere demotivante. Assicurati che tutte le attrezzature funzionino bene per facilitare lo svolgimento del lavoro e far sentire a proprio agio il team di lavoro.