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Ringraziare è uno dei capisaldi della buona educazione: lo impariamo già in tenera età, come segno di gratitudine e di rispetto verso il prossimo. Con l’età continuiamo a farlo non solo a voce ma, anche dalle mail di lavoro alle note di ringraziamento dopo un evento.

Non si tratta solo di buone maniere: dire grazie ha un valore più alto, sia nelle relazioni personali che nella sfera lavorativa.

I benefici della riconoscenza

Creare una cultura della gratitudine nel luogo di lavoro ha innumerevoli benefici che influenzano positivamente l’ambiente lavorativo, rafforzano il team working, il senso di appartenenza e la disponibilità nei confronti del collega: scopriamo insieme i principali.

1.   Essere riconoscenti migliora il benessere

Le persone che sono grate delle piccole cose e delle persone della propria vita hanno una visione del mondo più positiva, che si riflette sull’umore, sulla qualità del sonno e sul modo di rapportarsi agli altri. Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology, la gratitudine è correlata all’attività cerebrale, più nello specifico alla cognizione morale, al giudizio di valore (i criteri etici) e alla cosiddetta “teoria della mente” (la capacità di comprendere gli stati mentali altrui).

2.   Le persone grate resistono meglio allo stress

Chi riesce ad apprezzare ciò che lo circonda e lo mostra ogni giorno, anche con un semplice grazie, riesce ad avere una prospettiva positiva, che aiuta a proteggersi dallo stress e dagli stati d’ansia che possono verificarsi in caso di problematiche lavorative.

3.   La gratitudine blocca i comportamenti negativi

Sentirsi dire grazie riduce i sentimenti di invidia e risentimento, che contribuiscono alla formazione di ambienti di lavoro tossici. Le persone si sentono in questo modo più apprezzate, lasciandosi così coinvolgere maggiormente dalla cultura aziendale.

4.   Il buonumore aiuta nei rapporti con i clienti

Le persone felici, motivate e che si sentono incoraggiate sono più soddisfatte del proprio lavoro: performano meglio, hanno più fiducia verso il proprio team e cercano impiego altrove.

Questo risulta in un’immagine più stabile dell’azienda e in un trattamento migliore dei clienti e dei partner commerciali.

Come creare una cultura della gratitudine?

Ringraziare spesso e sinceramente, come anticipato qui sopra, deriva principalmente dall’educazione ricevuta negli anni della formazione. Alcuni ambienti, soprattutto i più competitivi, possono però minare questa attitudine positiva.

Il buon esempio deve sempre arrivare in prima battuta dal management: un grazie sentito ai membri del team aiuta a rafforzare l’autostima, il senso di appartenenza e a mantenere i buoni legami sociali, improntati sul confronto e l’importanza del lavoro reciproco.

Questo ringraziamento non dev’essere solo legato alla performance, ma basarsi anche su tutte quelle piccole azioni che migliorano la vita in azienda: dare un contributo utile durante un meeting, portare un caffè oppure offrirsi volontari per un evento di team building.

Tutti desideriamo sentirci apprezzati, giocoforza, il punto di partenza è ringraziare gli altri per i loro sforzi.

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