Lavorare in un team multiculturale e dislocato in più paesi è un’esperienza che arricchisce, ma non priva di sfide. Le complessità possono toccare tutta la scala gerarchica dell’azienda, dai quadri agli impiegati neoassunti.
La chiave per una gestione di successo risiede in primo luogo nella consapevolezza e in seconda battuta nell’adozione di strategie mirate a superare le barriere culturali e tecniche (perché per quanto la tecnologia avanzi velocemente, il fuso orario può essere un problema non da poco!).
In questo articolo esploreremo tre “sfide” comuni, individuando alcune strategie utili a gestire con successo un team internazionale, affrontando questioni di comunicazione, cultura e leadership.
1. Affrontare le barriere linguistiche e di accento
Solitamente si pensa che una volta imparato l’inglese la comunicazione con persone di altre nazionalità sia un gioco da ragazzi. Purtroppo questo ragionamento non è sempre valido: tra le lingue più parlate nel mondo ci sono anche il Cinese mandarino, l’Hindi, lo Spagnolo e il Francese. Non è detto, quindi, che i colleghi di altre nazioni parlino bene l’inglese: potrebbero essere poliglotti e conoscere 5 lingue, ma diverse dalle nostre.
Oppure potrebbero parlare le stesse lingue che conosciamo anche noi, ma con un accento diverso.
È innegabile come le barriere linguistiche siano uno degli ostacoli più comuni quando si opera in contesti multiculturali. La difficoltà nel comprendersi a vicenda si accompagna infatti anche alla paura di esprimersi durante le riunioni e alla frustrazione che ne consegue.
Come superare questo problema? A livello di corrispondenza scritta, le soluzioni di traduzione automatica basate sull’AI sono sicuramente un ottimo punto di partenza. La soluzione ideale è però la formazione linguistica, un beneficio che si protrarrà anche nel lungo termine.
2. Affrontare le differenze culturali
Una parola non detta o una parola di troppo possono avere un impatto molto forte in contesti internazionali. Oltre alle differenze culturali più evidenti, possiamo infatti trovarci di fronte allo stile comunicativo di culture ad alto e basso contesto. Cosa significa?
Parliamo di alto contesto per nazioni, regioni o gruppi che danno molto valore alla comunicazione non verbale e non amano un linguaggio diretto; di basso contesto, invece, quando la società di riferimento predilige dare e ricevere informazioni esplicite, connotate da messaggi strutturati e ricchi di dettagli.
Navigare la comunicazione cross-culturale richiede formazione continua (sia per i dirigenti che per i dipendenti) e una gestione aziendale che promuove trasparenza, diversità e inclusione.
3. Sincronizzare gli orologi globali (e non solo)
Non parliamo solo di fuso orario in questo caso, per quanto sia importantissimo.
Le diverse percezioni del tempo rappresentano una sfida nella gestione di un team internazionale. Alcune culture attribuiscono grande importanza alla puntualità e al rispetto degli orari, mentre altre possono adottare un approccio più flessibile.
A questo si aggiunge anche la gestione del tempo nei diversi paesi del mondo: in alcune nazioni è normale (e definito dalla legge) staccare totalmente la spina durante il weekend o dopo una certa ora del pomeriggio, in altre è invece usuale potersi contattare in qualsiasi orario.
Per gestire efficacemente questa dinamica, è fondamentale stabilire linee guida chiare e condivise.
Lavorare in un team internazionale, e ancor di più gestirlo, richiede un approccio consapevole e adattabile, che può derivare solo da una formazione continua. Il primo passo per creare delle linee guida condivise e condivisibili tra culture diverse è conoscere a fondo ognuna di esse: solo in questo modo è possibile prendere le decisioni più corrette, mostrandosi flessibili ai cambiamenti della società.