Riunioni intense, scadenze da rispettare, tensioni o conflitti: le giornate di lavoro sono fatte anche di questo ma l’equazione «accumulo di impegni uguale stress» non è sempre così scontata. Se il clima lavorativo è particolarmente intenso o teso, è preferibile ricavarsi una piccola oasi di serenità, in cui fare il pieno di energie mentali e benessere. Il segreto? Meditare.

Meditare, io?

Meditazione e lavoro sono stati per molto tempo concetti distanti. «Colpa» forse di retaggi culturali aziendali, vocati per natura alla praticità e alla concretezza, che a lungo hanno guardato a certe pratiche con il cliché più scontato, fatto di immagini di giovani hippy, guru ieratici e stanze sature di incenso. Solo dagli anni Novanta la psicologia del lavoro ha cominciato a studiare in modo sistematico le potenzialità della meditazione negli ambienti produttivi con risultati sorprendenti.

Tradizione, anzi scienza

Meditare regolarmente produce benefici concreti in termini di concentrazione,  autostima, creatività e motivazione. Studi recenti, come quello, apparso sull’International journal of psychological studies, ha considerato specificamente gli ambienti lavorativi. Chi medita con costanza, fa eco l’American Institute of Stress, mostra una normalizzazione della pressione sanguigna e una riduzione degli indicatori collegati allo stress e all’ansia. Le ricerche si sono concentrate sui benefici per le aziende e concordano su una conclusione: promuovere la pratica meditativa fra il personale si traduce in vantaggi che spaziano dalla maggiore puntualità alla diminuzione dell’assenteismo, dal miglioramento delle relazioni con i clienti all’incremento della produttività.

L’età della mindfulness

Con tali credenziali, la “office meditation” ha iniziato a dilagare velocemente fra le startup della West Coast americana. Oggi a spopolare negli uffici è soprattutto la mindfulness, una pratica meditativa codificata di recente che, ruota attorno a due concetti fondamentali: quello di consapevolezza e quello di concentrazione.

  • La consapevolezza è la capacità di agire quanto più possibile in modo intenzionale, dirigendo uno sguardo puntuale ma non giudicante a ogni cosa si faccia, si dica, si pensi.
  • La concentrazione è lo sforzo positivo della mente che si allena per dirigere l’attenzione verso il suo oggetto in maniera pura, senza l’interferenza del pensiero che risente dell’esperienza passata o delle proiezioni sul futuro.

La Mindfulness è, dunque, una disciplina che insegna a coltivare l’attenzione in modo saggio, salutare e pulito. A scorrere l’elenco delle aziende che promuovono corsi di mindfulness fra i collaboratori ci sono nomi del calibro di Apple, Google, Yahoo, Nike e altri ancora. Tutti persuasi che qualche ora di raccoglimento sottratta all’orario lavorativo sia un investimento remunerativo e non solo un benefit per i collaboratori.

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Mindfulness: cosa non è

Non è una tecnica di rilassamento: per quanto si parli di meditazione, l’obiettivo della mindfulness non è il rilassamento. La mindfulness e la sua filosofia, aiuta gradualmente a trovare o ritrovare una rinnovata sensazione di benessere psico-fisico ma che non passa necessariamente con la sensazione di distensione che ci si aspetta nel corso della meditazione.

Non è assenza di pensieri: i principi di accettazione, pazienza e tutti i pilastri tipici della mindfulness, rischiano di essere travisati e possono interpretarla come la “panacea”, la “soluzione a tutti mali del mondo” o la modalità che permette di svuotare la mente dai pensieri.

Meditate gente

Come iniziare? Molti amano meditare all’alba, prima di affrontare la giornata lavorativa.  Se invece non te la senti di portare indietro le lancette della sveglia, si può approfittare della pausa pranzo, quando l’ufficio si spopola o a casa quando non sei collegato da remoto. La soluzione ideale sia in ufficio che a casa è di poter disporre di uno spazio tranquillo preferibilmente insonorizzato e attrezzato con poltrone confortevoli. Ma non è obbligatorio: la walking meditation è la pratica che sa coniugare meditazione con una bella passeggiata.

Se il maestro di meditazione è prezioso, c’è anche chi si fa guidare da una app.

Per fare meditazione, non è necessario essere in gruppo ma ciò che serve realmente è la volontà di staccarsi per qualche minuto dal pensiero abituale del lavoro.

Il vocabolario della meditazione non include termini aziendali come obiettivi, sfide, risultati, poiché non conta arrivare velocemente alla meta, ma godersi l’intero percorso.

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