I mesi di lockdown globale del 2020 hanno dimostrato che il lavoro da remoto può essere una valida alternativa al tradizionale lavoro in ufficio; e nel frattempo molte aziende hanno dovuto ripianificare gli ambienti lavorativi, adottando nuove procedure per mantenere il distanziamento tra i propri collaboratori. Anche se l’abbiamo letto e sentito da più parti, questo non significa che l’ufficio sia morto. In quanti vorrebbero abbandonare totalmente le mura aziendali, in cambio di un lavoro al 100% in remoto?

Ci sono persone che hanno detto addio all’ufficio tradizionale, ma non del tutto; dall’approfondimento sui nomadi digitali è emerso che anche chi ha fatto del lavoro flessibile uno stile di vita, ha comunque bisogno di una postazione interconnessa, magari solo temporanea, in un ambiente che non sia domestico, come hub aziendali o spazi co-working.

Perché l’ufficio è ancora importante? Le ragioni sono molteplici. Eccone alcune.

  1. Creatività e innovazione

Gli uffici sono fondamentali per generare vantaggio competitivo e individuare talenti. Rappresentano degli hub che creano sinergia e interconnessione tra gli individui, elementi che le telecomunicazioni da remoto rendono disponibili solo in parte, mentre la vicinanza delle relazioni, la chimica di squadra e cultura rendono più facile e veloce la riuscita di un progetto.
La collaborazione è in grado di accendere la scintilla: le idee più innovative e creative sono il risultato dell’incontro di persone con ruoli e funzioni diverse, obiettivi e background differenti. Un ufficio progettato con attenzione permette anche il fluire delle idee e riesce, attraverso zone studiate specificatamente, a evitare disturbi tipici di ambienti non idonei al lavoro e alla concentrazione della persona.

  1. Problem solving

Capita a tutti: ci si trova di fronte a un problema che sembra insormontabile e, magicamente, parlando con un collega si risolve in un batter d’occhio. Può trattarsi del bisogno di un’expertise che non rientra nella nostra attività lavorativa, ma non solo: spesso solo esporre ad alta voce il problema può aiutare a trovare una soluzione o almeno a capire da dove partire.

  1. Relazioni

Durante il periodo di lockdown le relazioni tra colleghi sono inevitabilmente cambiate. C’è chi si è avvicinato, per una situazione casalinga magari simile, e chi invece si è allontanato, perché non ama stare troppo al telefono, chattare o scambiare decine di mail. Le relazioni che formiamo in ufficio rendono i team più forti, coesi e produttivi; permettono di creare una cultura aziendale che riesce ad attrarre nuovi talenti e a trattenere gli attuali.
Stando insieme si crea una “tribe mentality”, il pensiero condiviso di gruppo che nella lunga durata crea la cultura aziendale e aiuta a essere più produttivi.

  1. Screen fatigue

Lavorare da casa, soprattutto quando si è parte di un team che collabora in modo costante, implica la necessità di passare ore incollati al computer. Il risultato è un affaticamento della vista che può avere anche risvolti sul lungo periodo. Secondo la UCLA Health (rete di ospedali privati affiliata alla celebre Università della California di Los Angeles) i sintomi possono variare, dalla semplice difficoltà di mettere a fuoco fino a problemi ortopedici come dolori al collo o alla schiena.

  1. Lavoro vs vita personale

Una delle problematiche maggiori riscontrate durante il lavoro in remoto forzato del lockdown è stato il dissolversi della linea di demarcazione tra vita lavorativa e personale. Chiamate fuori orario, riunioni a orari impossibili, pranzi trascorsi davanti al pc. Ma è successo anche il contrario: bambini che giocano come sottofondo a conference call, vicini chiassosi e distrazioni continue sono stati problematiche all’ordine del giorno.

L’ufficio, rappresenta invece uno spazio democratico, dà accesso a tutti, allo stesso ambiente, stesse postazioni e tecnologie, mentre a casa c’è chi lavora in ambienti spaziosi e chi al contrario in monolocali.

L’ufficio è un luogo che incoraggia le interazioni e favorisce l’innovazione attraverso il confronto, le migliori idee arrivano anche dalla collaborazione di più persone e dopo una lunga giornata di lavoro, dev’essere data la possibilità di rifugiarsi in uno spazio personale e privato.

L’equilibrio è la chiave!