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Il 2020 ha lasciato un segno molto forte nel mondo del lavoro, rendendo evidenti potenzialità che molte aziende non avevano mai considerato. Prima fra tutte la possibilità di lavoro in remoto.

Diventeremo tutti lavoratori virtuali? No, l’importanza dell’ufficio è ben chiara.

Assisteremo tuttavia a un cambio di paradigma, che porterà l’idea di luogo di lavoro ad assumere connotati diversi, più o meno evidenti in base al mercato.

Si parla sempre più spesso, in questo contesto, di Hybrid Workplace (o lavoro ibrido): di cosa si tratta?

In presenza, in remoto o entrambi?

È difficile affermare con certezza se i lavoratori in remoto siano più o meno produttivi della loro controparte in sede, anche con dati statistici alla mano. Alcuni sondaggi condotti nel mondo, soprattutto nel 2020, hanno reso evidente come la valutazione possa dipendere dal settore, ma anche dall’intervistato. Moltissimi manager hanno riscontrato un calo nelle performance dei propri collaboratori, mentre gli stessi affermavano di essere stati più produttivi da casa. Chi aveva ragione?

C’è chi ha lavorato più ore del dovuto, chi ha diviso il suo tempo tra famiglia e lavoro, chi invece ha approfittato per “rilassarsi” in orario d’ufficio.  C’è chi lotta per il “diritto alla disconnessione” e chi invece chiede che vengano implementati sistemi di controllo da remoto.

La lontananza dall’ufficio fisico non può essere standardizzata in termini di performance, ma deve essere correlata a molteplici fattori, oggettivi e soggettivi. L’approccio manageriale che guarda al futuro è quello che restituisce al lavoratore parte del controllo sulla sua giornata, per migliorarne il benessere e “ricevere in cambio” una maggiore produttività.

L’Hybrid Workplace.

Un ambiente di lavoro ibrido si adatta alle esigenze di ogni singola azienda, è caratterizzato da un esiguo gruppo di lavoro presente in ufficio e dalla maggior parte del team che invece gravita intorno alla sede fisica dell’azienda. Tutti devono rispettare alcune regole di base come l’alternanza di presenza settimanale o infrasettimanale.

Dalla settimana tradizionale al 3-2-2

Secondo Ashley Whillans, professoressa dell’Università di Harvard, sempre più aziende nel 2021 adotteranno la formula del 3-2-2: 3 giorni in ufficio, 2 in remoto, 2 di riposo.

Questa soluzione, oltre a diminuire la densità di lavoratori in ufficio (adeguandosi alle normative anti-Covid), permette di evitare le problematiche spesso riscontrate quando a essere ibrida è la forza lavoro.

Cosa significa? Secondo diversi studi, delineati ad esempio in questo articolo della Harvard Business Review, quando le persone sono nettamente suddivise tra “in ufficio” e “in remoto”, tendono a crearsi degli squilibri di potere all’interno del team. Chi lavora esclusivamente da casa rischia infatti di essere considerato meno per promozioni o in caso di scelte importanti.

Questo deriva da una minor visibilità agli occhi del manager e dalla difficoltà di interazione con i colleghi, con conseguente minor partecipazione alla cultura aziendale.

L’Hybrid Workplace vuole superare questa problematica, dando a tutti i lavoratori lo stesso tempo in ufficio e in remoto: il calendario viene cambiato periodicamente, promuovendo la creazione di gruppi nuovi ed eterogenei.

I dipendenti potranno beneficiare di un migliore work-life balance, mentre per l’azienda questo si traduce in risparmio un risparmio sulla gestione della struttura e la possibilità di rivolgersi a professionisti geograficamente lontani dalla sede di lavoro.

Come adattare l’ufficio all’hybrid workplace?

Innanzitutto cambiando la visione dello spazio e ragionando in termini di “ufficio transizionale” e “central hub” (come anticipato nelle nostre Pillole di Futuro).

Attraverso un uso più intelligente delle tecnologie è possibile ridisegnare le relazioni e l’esperienza dei lavoratori, passando da un lavoro a distanza a un lavoro connesso.

La progettazione degli spazi dev’essere funzionale, in termini di connettività, e al tempo stesso ispirazionale: è proprio nell’ufficio, dove si collabora e si partecipa attivamente, che nasce la scintilla dell’innovazione.

L’ufficio non è più solo una struttura coerente fatta di open space, scrivanie assegnate e sale riunioni. La scelta degli arredi ora ha l’obiettivo di rendere flessibili e diversificate le postazioni di lavoro per facilitare l’incontro tra i lavoratori.

quindi al colore, al design ricercato, ai prodotti comodi e ispirati all’ambito domestico, dove rilassarsi, incontrarsi e lavorare individualmente.

Ma soprattutto ad ambienti di lavoro in cui la persona è al centro e il progetto è basato sui bisogni di ognuno.

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