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Il mondo della progettazione è come quello della moda: nulla si distrugge, tutto si reinventa.

L’approccio resimercial al mondo dell’ufficio rientra proprio in questa filosofia, riscoprendo in una chiave post-lockdown una tendenza che aveva già fatto capolino tra le riviste di design nel 2018.

Cosa significa resimercial? Si tratta di una semplice sincrasi, la fusione tra le parole residential (residenziale) e commercial (commerciale).

Questa filosofia progettuale ha come leitmotiv l’inserimento di elementi usualmente considerati domestici nei contesti lavorativi, rendendoli più confortevoli, informali e attenti al benessere delle persone; ma senza perdere di vista la professionalità dell’ambiente.

Il 2021 e il resimercial design

Il 2020 è stato un anno difficile per tutti: il lockdown, la paura di rientrare in ufficio, la difficoltà nel condividere gli spazi comuni con i colleghi.

Per molti mesi la maggior parte di noi ha lavorato da casa, con i comfort delle mura domestiche in un contesto non asettico: la comodità del divano durante lunghe telefonate, la possibilità di aprire a piacimento le finestre o di spostarsi da una stanza all’altra.

Tornare in ufficio ha permesso di riallacciare i rapporti sociali, ma vengono a mancare alcuni “privilegi” del lavoro in remoto.

Il design resimercial vuole rispondere a questa necessità, ricreando in ufficio un’atmosfera confortevole e rilassata nella quale ognuno possa (ri)trovare i propri spazi.

Cosa differenzia l’approccio del 2021 a quello pre Covid?

La necessità di progettare gli ambienti lavorativi, considerando il distanziamento sociale, ha portato alla creazione di layout che ricalcano l’approccio activity-based (basato sulle aree funzionali dell’azienda) e il concetto di third place, di cui abbiamo già parlato in un recente articolo.

Il movimento resimercial che ha iniziato a emergere qualche anno fa, prima della pandemia, potrebbe indicarci la nuova via: abbracciare un design dell’ambiente di lavoro che supporti sia la salute personale che una cultura coesiva. Uffici più accoglienti che incoraggino la collaborazione.

L’open office esisterà ancora, ma sarà suddiviso in macro-ambienti che includeranno spazi diversi dalle classiche postazioni operative e sale riunioni, quali lounge, hot desk e aree collaborative informali.

La possibilità di spostarsi nell’arco della giornata, per cercare lo spazio più adatto per attività diverse, spronerà le persone a muoversi di più e interagire maggiormente con l’ecosistema aziendale.

I benefici degli spazi progettati in ottica resimercial

Non esistono studi estensivi al riguardo, ma l’analisi empirica ha rivelato come gli uffici con un design resimercial riescano a favorire il benessere psico-fisico dell’utente.

Tutto ciò si traduce in una riduzione dello stress e dei problemi fisici, con conseguente aumento di produttività ed efficienza.

L’idea comune vede i lavoratori più giovani come grandi fautori del lavoro remoto, ma non è più così: le nuove generazioni vogliono un ufficio fisico ma dinamico e attento al benessere, che permetta un’autonomia nella scelta degli spazi di lavoro, che saranno molteplici e diversi nel corso della giornata.

A questo si aggiunge anche un fattore di appeal: Millennials e Generazione Z, sono più propensi ad accettare offerte di lavoro da aziende con un design informale, leggero e amichevole. L’approccio resimercial diventa quindi un fattore centrale nell’acquisizione di nuovi talenti, soprattutto in un’ottica di crescita nel lungo periodo.

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Le caratteristiche della progettazione resimercial

L’obiettivo è la creazione di un “antidoto alla formalità istituzionale”, che mantenga la professionalità dell’ambiente lavorativo ma migliori il comfort e il benessere della persona.

Materiali, colori e arredi scelti con attenzione al resimercial design includeranno:

  1. Sedute confortevoli – L’arredamento deve includere divani e poltrone comodi, dove rilassarsi o lavorare lontano dalla scrivania. Bonus per l’utilizzo di cuscini aggiuntivi.
  2. Colori caldi e accoglienti–Prediligere nuance come il rosso e il giallo, o palette colore pastello.
  3. Luce naturale e luce d’ambiente – Luci troppo forti o asettiche vanno eliminate, in favore di grandi finestre che lascino entrare la luce naturale, integrate da lampade e lampadari in grado di creare un’illuminazione più soft.
  4. Spazi flessibili – Le aree dedicate alla collaborazione devono prevedere sedute e tavolini facili da spostare, per creare organicamente nuovi gruppi di lavoro.
  5. Differenziazione delle zone – Lo spazio deve discostarsi dal classico open space, mostrando una distinzione tra le aree di lavoro; questo può avvenire attraverso un diverso colore principale dell’ambiente, una differenziazione nel pavimento o separé rimovibili.
  6. Complementi d’arredo domestici – L’ambiente va arricchito con tappeti, lampade e – soprattutto – arte.

Altri punti focali, da integrare alle linee guida della progettazione dell’ufficio:

  • Concentrarsi sulla variabilità. Il comfort e il carattere sono le forze trainanti del design resimercial. Per fornire degli spazi che si adattino ai molteplici stili di lavoro dei dipendenti, serve sviluppare una “palette di luoghi”: stanze aperte che facilitano la collaborazione e la comunicazione, abbinate a spazi tranquilli e appartati dove collegarsi e immergersi nei progetti.
  • Concentrarsi sulla durata. Un aspetto da considerare nella scelta dell’arredamento è la frequenza, l’uso prolungato e la cura non sempre così attenta da parte dei vari collaboratori o visitatori. La tendenza del resimercial sta portando molte aziende a offrire linee di mobili di ispirazione domestica ma di eccellente manifattura e qualità adatta proprio ad un utilizzo intensivo. Particolare attenzione va riposta anche sulla scelta del tessuto di poltrone e divani dato che tende ad usurarsi più facilmente.

Si tratta di integrazioni a una progettazione classica: funzionalità ed ergonomia rimangono sempre al primo posto. Il trucco è rendere tutto più accogliente!