Esattamente 20 anni fa, era il 1999, l’associazione Pet Sitters International ha istituito una giornata mondiale dedicata ai cani in ufficio, il Take Your Dog To Work Day.
La presenza del proprio amico a quattro zampe nel luogo di lavoro è un argomento dibattuto da tempo. In Italia, di recente, una delle sedi della banca Unicredit ha introdotto spazi dedicati, per la prima volta su larga scala.
Dalla ricerca di Randolph T. Barker, Janet S. Knisely, Sandra B. Barker, Rachel K. Cobb, Christine M. Schubert – emerge quanto la vicinanza del proprio animale sul posto di lavoro migliori l’umore e la proattività, abbassi la tensione, favorisca le dinamiche relazionali con i colleghi, migliorando il clima aziendale.
Le regole per portare il tuo animale a lavoro
La possibilità di portare il proprio animale al lavoro è regolata da un disciplinare aziendale. Ci sono comunque delle condotte riconosciute per tutti: dall’avere un animale dotato di microchip e documenti che ne attestino vaccini e stato di salute, al consenso dei colleghi, degli organismi di controllo interni e del veterinario.
Il processo burocratico, come dimostrato dalle aziende che lo attuano, non è così immediato come può sembrare. In Italia, ad esempio, è necessaria una documentazione ad hoc che includa l’iscrizione all’anagrafe di riferimento dell’animale e, nel caso di cani, il patentino di Conduttore Cinofilo.
Inoltre, ci si deve iscrivere in una graduatoria che regolamenta l’accesso degli animali nel luogo di lavoro, in base ai propri turni lavorativi e alla disponibilità di posti (non è raro che ci si trovi in lista, vista la grande richiesta).
I pro e i contro degli animali in ufficio
La diffusione d’opinione sull’importanza del ruolo e dello status degli animali ha dato una spinta decisiva al tema che coinvolge la psicologia del lavoratore come confermano le indagini effettuate sui dipendenti costretti a lasciare gli animali soli in casa per molte ore.
Quali sono i vantaggi del portare il proprio animale al lavoro? In breve: sarà sempre sotto controllo, svilupperà legami con i simili e gli altri dipendenti, e renderà il flusso di lavoro più leggero senza alterare la produttività.
Accanto agli indubbi pro, c’è anche un contro, a volte non considerato. Non ci si pone mai dal punto di vista dell’animale. Il nostro amico a quattro zampe in un ambiente nuovo e sconosciuto potrebbe non sentirsi integrato, con aumento del suo livello di stress. Le dinamiche relazionali degli animali possono essere analoghe a quelle umane.
Anche tra animali, infatti, può non esserci sintonia. “Costringere” un animale a condivedere lo spazio con altri simili e in ambienti che non sente propri, può essere un problema per la sua salute. Anche in questo caso gli equilibri sono fragili, il loro adattamento non è scontato.
A questo si aggiunge il fattore umano. Vi sono persone che provano nei confronti degli animali, anche di piccola taglia, sentimenti di paura, timore, soggezione o che soffrono di allergie. Il luogo di lavoro deve poter venire incontro alle esigenze di tutti.
Millennials pet friendly
Un elemento che dovrebbe interessare ogni azienda è il modo in cui cambiano le esigenze di lavoro dei dipendenti (argomento già affrontato qui).I millenials cercano aziende attraenti dal punto di vista pet care e dei relativi benefit.
Si è notato come oltre il 50% dei lavoratori della Generazione Y – quella dei nati tra il 1980 e il 2000 – valuterebbe come elemento dirimente l’ammissibilità sul luogo di lavoro del proprio animale. Pensare a uno spazio che guarda con favore l’introduzione di animali in azienda, significa anche aumentare la propria capacità attrattiva. Pertanto le aziende hanno la responsabilità di rispondere ai cambiamenti delle esigenze dei propri collaboratori.
La progettazione di un workplace per gli animali domestici
La componente che rende più difficile l’introduzione degli animali in contesti lavorativi è senza dubbio la progettazione degli spazi. Le variabili da tenere in considerazione sono diverse.
L’azienda desidera creare ambienti ad hoc o fare in modo che la superficie di calpestio sia la stessa? In un open space qual è la strada migliore da percorrere? Le esigenze degli animali sono abbastanza basiche, ma devono essere tutte analizzate al fine di concepire un ambiente funzionale.
Le aziende che hanno introdotto animali in contesti di lavoro hanno, in alcuni casi, approntato soluzioni specifiche: dagli ascensori agli ambienti dedicati nei quali i nostri amici a quattro zampe possano mangiare o divertirsi, isolati dagli ambienti di lavoro.
Per quanto riguarda il succitato problema di persone con allergie, o semplicemente timorose, sarebbe importante la pianificazione e disponibilità di spazi accessibili esclusivamente a chi lo desidera.
Il percorso che porta alla diffusione di questo genere di ufficio non è sicuramente facile, ma fondamentale per la progettazione di futuri workplace.