Il nuovo appuntamento con i nostri Insights ci porta a Bruxelles: il protagonista di oggi è il nostro agente Jean Marie Thiry, che gestisce la distribuzione in Belgio e Lussemburgo.

La carriera di Jean Marie inizia a soli sedici anni, quando era ancora studente: è in questo periodo che inizia a lavorare, per acquistare la sua prima macchina per lavorare il legno. A 19 anni sceglie la professione del falegname, ma dopo qualche anno si rende conto che non è la sua “strada”. A 30 anni intraprende la carriera commerciale ed inizia a collaborare per un’azienda che distribuisce divani in pelle Made in Italy.

Il primo incontro con Frezza avviene nel 1989, a 33 anni, quando diventa District Manager per la Vallonia, la regione meridionale del Belgio. Mantiene questa posizione per più di vent’anni, fino al 2012, per poi scegliere la strada dell’agente di commercio: da allora continua a rimanere fedelissimo a Frezza, gestendo tutte le relazioni con i rivenditori di Belgio e Lussemburgo.

1. La sua collaborazione con Frezza è iniziata negli anni ’80, quindi ha vissuto in prima persona il percorso di crescita della nostra azienda. Quali sono i ricordi più significativi di questa esperienza?

È impossibile racchiudere in poche righe più di trent’anni di collaborazione. I ricordi e gli aneddoti sono tantissimi, ma ce n’è uno che mi sta particolarmente a cuore: quando ci hanno aggiudicato il primo contratto di fornitura di arredi per ufficio alla Commissione Europea. Questo ottimo risultato ci ha aperto moltissime porte, soprattutto con i dealer più affermati.

2. L’evoluzione tecnologica, il lavoro agile e lo smartworking sono cause di una continua trasformazione delle esigenze progettuali negli ambienti di lavoro. Come si sta modificando la domanda di mercato in Belgio e Lussemburgo?

Il settore in cui lavoriamo si evolve continuamente e sempre più velocemente. Un tempo, quando ho intrapreso questa carriera, nelle aziende c’era una gerarchia netta da rispettare: vendevamo soprattutto scrivanie direzionali, uno status symbol per chi doveva dimostrare il proprio grado in azienda. Le strutture grandi ed eleganti, posizionate in uffici spaziosi, erano un segno tangibile del successo della persona. Solo in seconda battuta ci si occupava delle scrivanie semi-direzionali e dei tavoli operativi.

Oggi il mondo è cambiato: tante aziende si stanno dirigendo verso strutture organizzative flat e agili, rese possibili dall’evoluzione della tecnologia e da una spiccata flessibilità. Il risultato è una crescente attenzione agli spazi operativi e a quelli dedicati alla collaborazione, tanto in Belgio quanto in Lussemburgo.

3. Cosa spinge i clienti a scegliere Frezza e i suoi prodotti?

Frezza è un’azienda molto attenta all’evoluzione del mercato e alle esigenze dei suoi attori, intesi come azienda, utilizzatore finale (il lavoratore) e progettisti. Questo si concretizza in prodotti che sono al tempo stesso funzionali, ergonomici e distintivi, nonché creati con materie prime di qualità: il risultato di un forte impegno in termini di design.

Per i nostri partner è inoltre importantissima l’affidabilità dell’azienda, soprattutto per quanto riguarda la produzione: Frezza assicura consegne con date certe, a differenza di alcuni concorrenti.

Altrettanto importante è la vicinanza dell’azienda ai propri rivenditori, che sono accompagnati in ogni fase dei loro progetti.

Questi fattori e la reattività di Frezza ci hanno permesso di fidelizzare i nostri clienti nel corso degli anni.

4. Cosa c’è alla base della partnership storica e consolidata con Frezza? Quali sono le 3 caratteristiche principali che hanno permesso questa lunga e proficua collaborazione?

La partnership che ho con Frezza dura da più tempo del mio matrimonio…!

La relazione agente – produttore è come la storia d’amore di una coppia. Bisogna mantenere “viva la fiamma” nel tempo e questo è reso possibile da tre valori fondamentali: rispetto reciproco, trasparenza e onestà.

5. Anche quest’anno Frezza parteciperà a Workspace Expo, in programma a Parigi ad aprile 2023. Ritiene sia importante che le aziende riprendano a partecipare attivamente a questi eventi?

Assolutamente: partecipare agli eventi e alle fiere di settore a mio avviso è indispensabile. Durante queste manifestazioni è possibile accogliere i partner e ascoltare le loro opinioni sulle novità presentate, sulle esigenze dei clienti e sull’andamento del mercato. In questo modo possiamo consolidare ulteriormente le relazioni che coltiviamo ogni giorno nel nostro lavoro.

Le fiere ci espongono inoltre a un pubblico più ampio e specializzato, permettendoci di creare nuovi contatti interessanti.

 

Ringraziamo Jean Marie Thiry per aver risposto a tutte le nostre domande, con tanti spunti di discussione interessanti.

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