Sei mai stato in quella situazione in cui sai di avere molte cose da fare ma, invece di affrontarle direttamente, inizi a sprecare tempo in attività meno importanti? Potresti essere vittima del “procrastiworking”, un nemico invisibile della produttività.

Il procrastiworking è l’arte di sembrare impegnati mentre si evita attivamente di affrontare le attività importanti. Tecnicamente si tratta di lavoro, ma nella realtà è una forma sofisticata di procrastinazione. È come se il nostro cervello cercasse di convincerci che stiamo lavorando sodo, quando in realtà stiamo solo trascinando i piedi per evitare compiti più impegnativi.

Differenza tra Procrastinazione e Procrastiworking

La differenza principale tra procrastinazione e procrastiworking sta nell’attività stessa. Quando procrastiniamo, evitiamo completamente di fare qualcosa, rimandando il compito a un momento successivo non ben definito. Nel procrastiworking, invece, ci impegniamo in attività meno importanti al posto di quelle prioritarie: esattamente il contrario di quello che insegnano la matrice di Eisenhower o la tecnica Eating the frog.

Il procrastiworking può insinuarsi nella routine quotidiana senza che ce ne accorgiamo. Potremmo trascorrere ore a organizzare la nostra posta elettronica invece di scrivere una proposta importante, oppure dedicare mezza mattinata alla pianificazione della giornata invece di iniziare a lavorare attivamente.

Identificare queste situazioni e la loro frequenza è fondamentale per combattere il procrastiworking. Alcuni segnali classici sono:

  1. Rimandare costantemente le attività più importanti, in favore di task ininfluenti.
  2. Salti continui da un’attività all’altra, senza completarne alcuna.
  3. Spendere la maggior parte del tempo su attività poco rilevanti, senza affrontare le urgenze.
  4. Senso di improduttività a fine giornata.

L’impatto del procrastiworking su produttività, benessere e relazioni

Quando cadiamo nella trappola del procrastiworking, il livello di produttività diminuisce notevolmente. Spesso finiamo per lavorare più a lungo per completare i compiti rimandati o ad affrontare le attività più complesse all’ultimo minuto, rendendo la giornata lavorativa molto più stressante.

Quando ci rendiamo conto di aver sprecato tempo prezioso ci sentiamo inoltre frustrati, colpevoli e meno sicuri delle nostre capacità, entrando così in uno stato di ansia e stress cronico.

Il procrastiworking può inoltre influenzare negativamente le relazioni con i colleghi: se siamo costantemente indaffarati in attività poco importanti, potremmo non essere disponibili quando qualcuno ha bisogno del nostro aiuto.

Le cause del Procrastiworking e come affrontarle

Ora che abbiamo compreso cosa sia il procrastiworking e quali siano i suoi effetti, è importante esaminarne le cause, che possono essere esogene (ambientali) o endogene (individuali).

Tra le principali troviamo:

  • Uno spazio di lavoro disordinato e poco stimolante – La soluzione in questo caso è molto semplice: organizza al meglio la scrivania, eliminando le distrazioni.
  • Continue interruzioni da parte dei colleghi – Parla con loro, spiega le tue difficoltà di concentrazione e come le richieste costanti ti impediscano di iniziare compiti più complessi.
  • Problemi di gestione del tempo – Pianifica le tue giornate in anticipo e stabilisci obiettivi realistici.
  • Paura dell’insuccesso – Questo punto è forse il più complesso e solo la pratica può aiutare a vincerlo: solo affrontando le sfide è possibile superarle.
  • Difficoltà a delegare – Se possibile inizia a chiedere aiuto quando hai bisogno, soprattutto per le attività meno importanti ma che richiedono molto tempo.

Il procrastiworking può sembrare una forma “furba” di procrastinazione, ma in realtà rallenta la produttività e mina l’autostima. Riconoscerne i segnali e adottare strategie per combatterlo è fondamentale per diventare più efficienti, motivati e soddisfatti.

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