Rating-ESG

Criteri ESG e mondo del lavoro sono ormai indissolubilmente legati, indipendentemente dal settore produttivo. Quello che una volta era “solo” un report sulle attività ambientali, sociali e di governance dell’azienda (Enviromental Social and Governance score), utile a fini finanziari, è oggi la linea guida che definisce l’evoluzione dell’ufficio e del luogo di lavoro a 360°.

I temi trattati sono gli stessi dell’ufficio del futuro o del workspace rigenerativo, di cui abbiamo parlato qualche settimana fa: l’ESG rende misurabili questi sforzi, che toccano sostenibilità, responsabilità sociale ed etica.

Ma perché sta diventando sempre più importante? La risposta non è univoca, perché le conseguenze sono su più fronti.

Da un lato abbiamo i possibili investitori: le aziende più performanti sono in media più resilienti e più profittevoli nel lungo periodo, risultando più appetibili rispetto ad altre.

Dobbiamo in secondo luogo considerare l’attrattività dell’impresa agli occhi del mercato del lavoro: un’azienda attenta all’ambiente, al benessere dei suoi dipendenti e al rapporto che instaura con essi è in grado di interessare nuovi talenti e fidelizzare quelli che ha già.

Ultima, ma non meno importante, l’immagine proiettata nei confronti dei clienti: viviamo in un mondo globalizzato, dove un click può portare gli individui dall’altro lato del pianeta. Riuscire a distinguersi positivamente è un fattore competitivo non trascurabile.

Il payoff positivo è tangibile.

Come integrare l’ESG e il design dell’ufficio?

In fase di progettazione è sempre più necessario un approccio olistico, in grado di considerare simultaneamente le esigenze di business, i desideri dei lavoratori, l’impatto del design sul mondo esterno e dell’azienda stessa sull’ecosistema sociale nel quale esiste.

Principalmente l’ufficio deve avere un impatto minimo sull’ambiente e massimo sulla qualità di vita delle persone, sia in termini di design che dal punto di vista delle policy aziendali.

Le azioni da intraprendere possono essere di diverso genere, con obiettivi variabili e perfettibili nel tempo. Ecco alcuni esempi:

1-  Valutazione degli spazi per migliorare il comfort climatico

Sempre più aziende si stanno orientando verso soluzioni progettuali indoor-outdoor, che portano elementi naturali all’interno e rendono più vivibili gli spazi esterni, permettendo quindi alle persone di lavorare anche fuori dalle mura fisiche dell’edificio.

L’obiettivo finale è il risparmio energetico (es. climatizzazione, riscaldamento, illuminazione), correlato a un più alto benessere psicologico dei lavoratori.

2-  Implementazione di servizi e benefit relativi al benessere

Con il termine “benessere” si possono intendere in questo caso attività relative alla sfera intellettuale, sociale, fisica, salutare e molto altro. La progettazione deve rispondere alle esigenze specifiche dei dipendenti, agendo in accordo con le policy aziendali. Può trattarsi ad esempio di azioni rivolte all’alimentazione, come la creazione di uno spazio relax con frigorifero, angolo cottura e distributori automatici con snack salutistici.

3-  Creazione di ambienti utili alla comunità

Un’area importante per il rating ESG è il ruolo sociale dell’azienda. Se si trova in un’area in parte residenziale, un’idea sempre più diffusa è la creazione di spazi aperti anche all’esterno dell’organizzazione. Può trattarsi ad esempio di uffici riadattati per il coworking oppure di sale per eventi prenotabili.

 

Non esiste una regola unica quando si parla di ESG, né tanto meno una soluzione definitiva: ogni azione è e dev’essere uno step per il miglioramento. Un design in evoluzione, come l’uomo per cui lavora.

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