Sono giovani, sono affamati e sono il futuro del mondo del lavoro: parliamo ovviamente della Gen Z, i nati tra il 1997 e il 2010.

Quella che finora sembrava la generazione “dei teenager” non è più poi così giovane: una buona parte è già maggiorenne e si sta per affacciare al mondo del lavoro o ha un impiego già da tempo. Si stima che entro il 2025 (quindi soli 3 anni), la Gen Z rappresenterà il 27% della forza lavoro mondiale.

Non parliamo quindi di piccoli numeri: per le aziende è ormai imperativo considerare i bisogni e le aspettative di questa fascia d’età, non solo dal punto di vista dei benefit aziendali, ma anche in termini di design dell’ufficio.

È necessario ragionare con una visione di lungo termine, per creare fin da subito un vantaggio competitivo. Un ambiente di lavoro attento alle esigenze dei suoi collaboratori è infatti più attrattivo per i talenti, sia in termini di acquisizione che di fidelizzazione.

Come progettare l’ufficio per la Gen Z

Prima di addentrarci nella progettazione vera e propria, è necessario avere bene a mente le caratteristiche principali della Generazione Z, generiche e specifiche rispetto al mondo del lavoro.

  • I Gen Zer sono nativi digitali, hanno da sempre accesso a internet e ai social media. Sono iper-connessi e comunicano continuamente con persone da tutto il mondo. Riconoscono quindi le differenze di trattamento tra paesi e continenti diversi, e questo li rende più esigenti nei confronti del datore di lavoro.
  • I Gen Zer sono competitivi e orientati alla carriera, molto di più rispetto ai Millennial. Non perseguono però obiettivi solo finanziari: il lavoro deve servire a raggiungere una posizione sociale migliore (attitudine quindi simile a quella dei Baby Boomer), deve permettere uno sviluppo delle competenze personali ed essere in linea con i propri lavori, per “cambiare il mondo”.
  • I Gen Zer sono attenti al benessere, sia mentale che fisico, e cercano aziende ugualmente coscienziose da questo punto di vista.
  • I Gen Zer hanno una capacità di concentrazione molto più bassa rispetto alle generazioni precedenti, ma sono al tempo stesso più propensi al multi-tasking, soprattutto attraverso l’utilizzo di device differenti contemporaneamente.

Queste tre macro-aree si prefigurano come basi di partenza dei due elementi chiave nella progettazione per la Gen Z: la flessibilità e la privacy.

L’ufficio dev’essere flessibile e tecnologico

Una delle richieste più sentite da parte della Gen Z è l’implementazione del lavoro ibrido. La scrivania assegnata non è più una necessità comune: gli spazi operativi vengono ridotti, introducendo la possibilità di prenotare la propria workstation secondo l’esigenza.

Lounge area adatte al lavoro individuale o di gruppo e sale training diventano il nuovo place to be: devono essere ambienti connessi, elettrificati e facilmente riconfigurabili.

Soluzioni come il sistema Gradone e il pannello Mediawalk diventano l’asso nella manica delle aziende più smart. Gli elementi pedana sono assemblabili e componibili per far fronte a situazioni diverse, dal momento dedicato alla formazione alla riunione di brainstorming. La struttura di Mediawalk può essere invece personalizzata su entrambi i lati, con schermi tv, lavagne, pannelli o altri accessori.

Servono spazi privati e collettivi

Ufficio privato per i manager e open space per tutti gli altri? Per la Gen Z è un concetto superato.

Come accennato nel punto precedente la nuova generazione non sente più la necessità di una scrivania assegnata, ma preferisce lavorare in posti diversi dell’azienda (o a casa) in base all’attività da svolgere.

Questo non significa che sia sempre possibile stare insieme agli altri: dopo un lungo periodo di lavoro in remoto a causa della pandemia il bisogno di avere spazi individuali è sempre più forte (e non solo per gli under 25). È necessario quindi valutare la progettazione di mini-uffici o – in mancanza di spazio – di privacy pod. Ovviamente sempre prenotabili, utilizzando piattaforme online.

Per tutti gli altri momenti entrano in gioco aree lounge, meeting room e sale training, indispensabili e in continua evoluzione.

 

I desideri della Generazione Z non sono poi così diversi da quanto messo in luce dopo la pandemia: tutti vogliono poter collaborare facilmente e con persone diverse, ma al tempo stesso non vogliono rinunciare alla privacy acquisita.

L’azienda che guarda al futuro è quella che considera tutti questi fattori, per evolversi prima che sia troppo tardi.

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